L’animale traumatizzato una volta ricevuto in urgenza , viene immediatamente visitato per essere al più presto stabilizzato e sottoposto alla terapia del dolore. Il monitoraggio che ne segue attraverso le visite cliniche seriali ed esami tipo Ecofast ed altri (emogramma etc.), ha l’obbiettivo di accertare l’effettiva stabilizzazione del traumatizzato e l’idoneità dello stesso ad indagini ulteriori quale ad esempio la radiologia e/o TC. La diagnosi che ne segue dall’intero quadro clinico ha lo scopo di valutare la tempistica della chirurgia rivolta spesse volte a soggetti che sono considerati politraumatizzati.
Le conoscenze scientifiche in campo ortopedico di questi ultimi 15 anni hanno portato innovazione sia di materiali (placche, viti, e vari altri impianti) sia di approccio chirurgico. Animali che un tempo erano “segnati” ad un destino prognostico sfavorevole nell’attuale approccio clinico sono state definite e catalogate delle linee guida che nel loro continuo evolversi hanno portato a delle soluzioni chirurgiche con un netto miglioramento della qualità di vita di quei soggetti che ne erano affetti.
Atri acronimi sintetizzano invece interventi ortopedici attuati sempre dalla Clinica nei confronti delle incongruità del gomito (displasia del gomito) quali la PUO (osteotomia prossimale di ulna), SCO (ostectomia subtotale del coronoideo), BURP (rilascio tendineo della componente ulnare del muscolo Bicipite).